Ricerca e tecnologie innovative sviluppate nel progetto Marine Hazard per conoscere e proteggere il mare
Il nostro Mediterraneo, “il mare in mezzo alle terre”, culla di grandi civiltà, è anche un bacino semichiuso con un ecosistema fragile.
Ma quali sono i rischi? E sono derivati dalle attività umane? I ricercatori e le ricercatrici del progetto Marine Hazard stanno lavorando allo sviluppo di tecnologie innovative per identificare, monitorare e mitigare gli effetti potenzialmente pericolosi in primo luogo dello sfruttamento delle risorse marine e costiere, ma anche di fenomeni naturali come l’idrotermalismo che potrebbero nuocere alla salute dell’ecosistema. Il progetto ha indentificato quattro macro-aree di studio e intervento:
– idrotermalismo e risorse minerarie: mitigazione degli effetti legati all’estrazione di risorse minerarie in ambiente marino profondo;
– sedimenti contaminati e bonifica: sviluppo di impianti pilota su piattaforma mobile per la bonifica di sedimenti contaminati;
– osservazione integrata del mare: sviluppo di una piattaforma osservativa integrata per il monitoraggio del sistema marino-costiero al fine di mitigare gli impatti antropici e naturali in ambiente marino-costiero.
– recupero dell’ambiente marino: sviluppo di azioni integrate di mitigazione/recupero ambientale di aree marino-costiere degradate attraverso il restauro di praterie di Posidonia Oceanica.
Marine Hazards è realizzato da un ricco partenariato di enti pubblici di ricerca e di privati, le cui diverse competenze scientifico-tecnologiche rappresentano tra le migliori esperienze nell’ambito delle scienze del mare e delle sue risorse.
Intervengono:
Fabio Badalamenti CNR-IAS*, Alcide Giorgio di Sarra, ENEA SSTP, Francesco Italiano INGV*, Mario Sprovieri, CNR-IAS
modera: Pasquale Di Nezza, INFN
* in attesa di conferma
L’evento è proposto e organizzato da