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Il Pianeta blu: appunti di viaggio di satelliti che osservano la Terra

Per millenni, aedi, fiere itineranti, cantastorie e visionari hanno dipinto miti di viaggi dalla Terra alla Luna, da Itaca all’ Olimpo, da Parigi all’oro del West. Oggi le pepite sono meno luccicanti e magari si scovano nelle vene di orbite e cieli d’astronomia. Alcune di queste pepite si chiamano big-data, foto dell’ombelico di ogni città, mappe per non perdersi mai, modem satellitari per connettersi pure da un atollo al resto dell’umano formicaio. La storia di questo racconto è ambientata nel cielo di una tribù di satelliti occhiuti pronti a scrutare bisogni, avvertire di capricci magnetici del sole, scrutare nubi roride di pioggia, ascoltare rughe e tremori della Terra. Tra le molte storie in orbita, in questo colloquio racconteremo quelle di un satellite di nome CSES e di un telescopio Mini-EUSO – Uninettuno partecipa ad entrambi – apparentemente assai diversi, ma nati da una stessa scuola di ricerca: occhi diversi e complementari nello sguardo che volgono a studiare il nostro Pianeta blu.

CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite) è un satellite sino-italiano dedicato al monitoraggio dei campi elettromagnetici e delle perturbazioni di plasma e particelle indotte da sorgenti naturali come fulmini e tempeste solari e da emettitori radio artificiali. Inoltre con CSES sarà possibile studiare l’esistenza di possibili correlazioni tra perturbazioni elettromagnetiche registrate nello spazio ed il verificarsi di eventi sismici. I dati raccolti dalla missione permetteranno anche di meglio comprendere le interazioni Sole-Terra, le Emissioni di Massa Coronale (CME), i brillamenti e la modulazione solare dei raggi cosmici.

Mini-EUSO invece è un telescopio internazionale di nuova generazione installato dall’astronauta italiano Luca Parmitano sulla Stazione Spaziale Internazionale. E’ stato progettato per lo studio delle emissioni ultraviolette nella notte della Terra e consentirà l’osservazione di fenomeni luminosi transienti importanti per meglio comprendere la dinamica dell’atmosfera, dei cambiamenti climatici, della bioluminescenza degli oceani ecc. Con Mini-EUSO si potranno anche studiare le meteore che con continuità giungono sulla Terra e ricercare nuovi aggregati di materia cosiddetta “esotica”. Ma Mini-EUSO consentirà pure di studiare il tracciamento dei detriti spaziali in orbita intorno alla Terra: frammenti pericolosi per il volo di satelliti ed astronauti. Questo telescopio consentirà infatti di mettere a punto una nuova metodologia per la riduzione del numero di tali detriti basata sulla deviazione della loro traiettoria con un laser ad alta potenza da installare nello spazio.

Costo del biglietto di questo viaggio targato Uninettuno?  Un po’ di curiosità!

 

Introduce la Prof. Maria Amata Garito, Rettore dell’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO

Coordina Livio Conti, professore di Fisica, Facoltà di Ingegneria UNINETTUNO e coordinatore del gruppo di ricerca “Uninettuno High-energy”

Partecipano:

– Piergiorgio Picozza, professore di Fisica, Facoltà di Ingegneria UNINETTUNO e Principal Investigator della Collaborazione CSES-Limadou.

– Marco Casolino, Primo Ricercatore dell’ INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Principal Investigator Mini-EUSO

 

In diretta streaming sul sito www.uninettunouniversity.net e sulla pagina Facebook dell’Ateneo.