Di cosa è fatta la materia? La ricerca e le ricadute tecnologiche
All’inizio del secolo scorso i fisici avevano capito che la materia che ci circonda è fatta da atomi diversi, circa un centinaio, e che questi a loro volta erano un agglomerato di altre particelle più piccole. Col passare del tempo si è capito che per studiare queste particelle servivano laboratori e strumenti adatti: gli acceleratori e i rivelatori di particelle. Grazie a questi strumenti è stato possibile scoprire e identificare le caratteristiche di tante particelle e si è capito, ad esempio, che le particelle che compongono gli atomi sono le stesse in tutto l’Universo tant’è che piovono su di noi anche quelle generate nel cosmo dalle stelle e dai fenomeni galattici. Nonostante gli enormi passi avanti, oggi conosciamo solo il 5% del contenuto energetico dell’Universo. Tutto il resto è materia di studio per i numerosi esperimenti a Terra e nello spazio progettati e realizzati per rispondere alla domanda: di cosa è fatto l’Universo? Questi esperimenti comportano la realizzazione di tecnologie che vengono molto spesso applicate al vivere quotidiano e che rendono il sapere scientifico una conquista di tutta la società. Le ricercatrici e i ricercatori dei LNF vi presenteranno le attività di ricerca in cui sono impegnati, dallo sviluppo di nuovi acceleratori, rivelatori e tecnologie ad essi connesse allo studio di particelle per capire come è fatta la materia, dall’impiego di tecnologie nucleari per gli studi di biologia, chimica e beni culturali allo sviluppo di strumenti per le esplorazioni spaziali.
Laboratorio a cura di:
INFN Laboratori Nazionali di Frascati
L’evento è proposto e organizzato da